Vignetta di una enorme zanzara che punge una persona in carrozzina vicino a bancarelle di frutta. La persona dice "I am only buying apples".

Microaggressioni

Questo è un video sulle microaggressioni.

Le microaggressioni sono quei piccoli abusi che capitano quasi ogni giorno a chi fa parte di una categoria sociale discriminata. Nel video si paragonano le microaggressioni a delle punture di zanzara: sono inaspettate, possono capitare in momenti e luoghi diversi. Una non ti fa niente, ma se si accumulano diventano un problema.

Wikipedia lo spiega molto bene: “Una microaggressione è un atto “leggero” di bigottismo o discriminazione, solitamente inconscio o involontario, contro una minoranza, un gruppo marginalizzato, un particolare individuo. Esempi includono il trattare qualcuno in maniera differente dagli altri (per via del loro genere, etnia, aspetto, taglia, orientamento sessuale o qualche altro fattore), o il fare commenti casuali a o verso di loro che non sono “di odio”, ma che portano con se alcune implicazioni stereotipiche o giudicanti. Le microaggressioni come queste sono spesso viste (soprattutto da coloro che non le ricevono) come “non un grosso problema”, e le obiezioni vengono a volte interpretate come offese inventate, ma possono essere fastidiose, stancanti o irritanti per chi le riceve ripetutamente. Inoltre tendono a riflettere (e rinforzare) pattern più ampi di privilegio, pregiudizio, e stereotipi dentro la società.”Anche se non appartenete alla gloriosa categoria dei disabili, sono tante le identità marginalizzate a cui possono essere rivolte le microaggressioni: donne, omosessuali, transessuali, persone grasse, gente nera, e altre che mi sono bellamente scordata o che non so.

Ecco qualche esempio delle microaggressioni che capitano a me in quanto ragazza con visibile disabilità motoria:

  • in un ristorante o in un bar il menu non mi viene dato il 90% delle volte. I camerieri mi vedono e prendono una decisione sulle mie facoltà intellettive, presumendo che il menu non mi serva.
  • una sera un’assistente (ora ex 🙂) è entrata in camera, dove ero con Maria Chiara, e ci ha assicurato: “io vi vedo come se foste persone normali”.
  • degli amici di un componente della mia famiglia (il mistero è voluto 😀) si dovevano presentare al resto della famiglia. Eravamo in una stanza affollata e piena di persone. Sono andati a cercare e a stringere la mano a tutta la famiglia, tranne che a me e a mia sorella. La butto lì, ma mi sa che non ci hanno considerate come esseri umani completi e senzienti.
  • un’estranea, vedendo me e mia madre ha esclamato: “santa mamma!” Un’altra ha detto: “povera donna”.
  • qualche giorno fa un’estranea mi ha chiamato tre volte “cucciolotta”, e ho dovuto specificare la mia età per farle capire che non era il caso.
  • sono entrata in una chiesa mentre non c’era la messa. Quasi subito sono stata circondata da un’orda di vecchietti e il prete mi ha benedetto.

E voi? Condividete qui sotto le vostre punture di zanzare (e spalmiamoci sopra un po’ di crema per il prurito, deh!)

🙂🙂

[Elena]

3 commenti

  1. Credo di capirti molto bene, è quello che purtroppo a volte capita ed è capitato spesso anche a me, io però non ci penso e lascio perdere, tanto se mai ci fosse "il problema" di sicuro non sarebbe il mio.. 😉

  2. Quante verità in un racconto ben fatto! Potrei aggiungere le mie punture, ma ahimè mi rendo conto che molto spesso non solo anticipo le mosse del mio interlocutore (me la faccio e me la dico), ma riesco ad essere io stessa autrice di gaffe (che naturalmente capisco d'aver detto, a scoppio ritardato��), che mi portano a diventare la zanzara �� che tanto voglio evitare quando il prossimo interagisce con me…
    Penso che il mio non conoscere cosa prova l'altro mi porta a non agire piuttosto che a dichiarare: "aribandus, insegnami dove non ci arrivo".
    Esempio: muore la mamma di una compagna di catechismo (mia prima volta ad un funerale), uscendo dalla chiesa mia nonna mi invita ad avvicinarmi per fare le condoglianze… Io le risposi che non era il caso visto che non ci conoscevamo molto e magari non le avrebbe fatto piacere.
    Al primo funerale che ho vissuto come "protagonista" ho proprio pensato " ma quanto scema sono stata?!" Avevo capito che avrei voluto che chiunque mi abbracciasse in quel momento!!!
    Sono stata prolissa vero?! ��
    Chiedo venia!!! Vi allego un salutone elisa

  3. Io faccio spesa. Non riesco con carrozzina e mi sposto più in là x favorirne il passaggio. La gente mi passa avanti e poi mi chiedono se anche io sono lì x pagare. Guarda un po stavo li x caso e come hobby guardo la gente alla Cassa. Che te ne pare??

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