witty wheels banner avorio

Abbiamo letto di un uomo con la Sla senza assistenza personale.

Abbiamo appena letto di un uomo con la Sla a cui non viene garantita l’assistenza personale.
Che novità, eh. Certamente non è nulla di nuovo, ma non ci si abitua mai a sentire cose del genere. 

Si chiama Antonio Tessitore ed è almeno dal 2016 che chiede l’assistenza personale. Ha contattato e incontrato letteralmente chiunque nel suo Comune e in Regione Campania ma non ha avuto nessuna risposta concreta. 
E se ancora continua a vivere è perché aveva un po’ di fondi suoi da parte per pagare chi lo assistesse. 

Come ha detto all’ANSA: “Ho bisogno di assistenza continua, ma le istituzioni finora si sono dimostrate sorde ai miei appelli. Mio padre non c’è più, mia madre è anziana e i miei fratelli hanno una loro  famiglia da portare avanti. E io sono rimasto solo”.
Questo era di qualche anno fa, ora la madre è morta! 

“Purtroppo i piani terapeutici finanziati si fondano su un’assistenza prevalentemente diurna – ha spiegato Tessitore – perché si dà per scontato che un disabile non autosufficiente di notte sia assistito dai familiari o da una badante. Nel mio caso, però, non è così perché una patologia come la Sla necessita di un’assistenza plurispecialistica che deve coprire l’intera giornata”.
E per farlo, aggiunge, “occorre sostenere notevoli spese che sono costretto a integrare con quelle coperte dall’assistenza”.

Il nostro paese non sta assolutamente affrontando la questione della non autosufficienza. Praticamente le persone vengono lasciate morire: non avere la giusta assistenza significa sopportare privazioni e rinunce di ogni tipo, e non potersi occupare della propria salute.
Viene offerta solo una fantastica soluzione: la struttura (che significa segregazione e rinunce, eh, chi pensa che sia una buona soluzione vive nel mondo degli unicorni). 

È la nostra stessa storia, è la storia di decine di nostri amici e potrebbe essere quella di tutti, dato che tutti possono diventare disabili. 
Ci sono paesi dove l’assistenza personale è fornita 24 ore ogni giorno, con più lavoratori a turni, e le persone non autosufficienti vivono bene.

Invece in Italia chi non è autosufficiente viene segregato: a meno che non si abbiano familiari o partner che ti possano aiutare, si finisce in una struttura.
E ancora questo problema enorme non viene praticamente calcolato da nessuna parte politica.
Conosci qualche politico che ne parla?

da Instagram:


Conoscevi il problema della mancanza di assistenza e della segregazione delle persone disabili?
Sì – no

Per chi ha risposto NO: Ora che conosci questo problema, ne parlerai con chiunque ti capita per diffondere la questione?
Certo – Ovvio

Vivi in prima persona il problema della mancanza di fondi per l’assistenza? (Perché serve assistenza a te o a un tuo figlio/genitore/coniuge/nonno)
Si – no

Quizzino: qual è il problema più urgente che riguarda le persone disabili?
– La scarsa rappresentazione delle persone disabili nelle pubblicità
– La segregazione delle persone non autosufficienti
– I falsi invalidi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi
Categorie