“Workers – Pronti a tutto”, 2012, diretto da Lorenzo Vignolo
Ho guardato “Workers – pronti a tutto” perché mi era stato presentato come “un film carino che parla del problema della disoccupazione in Italia”.
Ho guardato “Workers – pronti a tutto” perché mi era stato presentato come “un film carino che parla del problema della disoccupazione in Italia”.
C’è una cosa che mi fa provare qualcosa di molto simile al patriottismo più sfegatato, ed è il modo in cui viene affrontata in Italia la questione scuola e disabilità.
Un anno fa, a maggio, partivo per la gita di quinta liceo. Destinazione: Praga, con una breve tappa a Salisburgo.
Quand’è che una persona disabile “si sente disabile”? In che occasioni si sente una persona diversa, a parte, in qualche modo limitata?
Girare con una carrozzina significa esporsi a tutta una serie di comportamenti strambi e domande bizzarre (perlopiù fuori contesto)…
Mi sono improvvisata Dio, e ho stilato I Dieci Comandamenti Delle Assistenti.
Ho elaborato una nuova teoria antropologica! Da quel punto di osservazione privilegiato che è la disabilità e che rende molti disabili un po’ psicologi e un po’ antropologi, ho individuato un fatto ricorrente le cui prevedibilità e verificabilità gli hanno ormai meritato, almeno nel mio cervello, il rango di teoria scientifica
“Più leggero non basta” è un film per la televisione del 1997, e finora è il film migliore che io abbia visto sulla disabilità.
Quasi amici ha il grande merito di essere uno dei primi film dove il protagonista è disabile e le gags e le scene comiche abbondano, rendendolo accessibile e godibile anche per un largo pubblico.