Ultimamente si parla un po’ di femminicidi di donne disabili, e di quanto vengano ignorati o giustificati anche più dei femminicidi delle donne non disabili. Però in questi discorsi praticamente non si fa menzione del fatto che vengano uccisi anche tanti uomini disabili, e invece è una cosa che va detta se si vuole fare un discorso completo.
Il femminicidio è un omicidio sulla base del genere, e sappiamo benissimo quanto siano diffusi: gran parte degli omicidi che avvengono in ambito domestico hanno come vittime le donne. È ovvio che all’interno di questa “macrocategoria” ci saranno anche tante donne disabili, e spesso non sappiamo se il movente è il genere, la disabilità o un meraviglioso mix di entrambi (quindi poi possiamo capire se chiamarli femminicidi o disabilicidi, perché chiaramente la motivazione dell’uccisione può essere “sfumata”).
È però necessario tenere ben presente che esistono anche i crimini di odio, le uccisioni, di uomini disabili.
Non è che il movente della disabilità è una simpatica aggiunta al movente di genere. L’uccisione sulla base della disabilità esiste anche da sola, eccome, in assenza della motivazione di genere.
Tra l’altro, se prendiamo due persone con disabilità simile e impattante, ad esempio se prendiamo due persone non autosufficienti, il rischio di essere abusati e uccisi è simile a prescindere che si tratti di una donna o di un uomo.
Questo perché i crimini di odio sono crimini basati sul potere, e la non autosufficienza è una caratteristica che può creare un fortissimo squilibrio di potere.
Quindi se vogliamo parlare di abilismo e crimini di odio è imprescindibile parlare di tutte le vittime, non solo delle donne.
No, non è una cosa tipo “sì, ma anche gli uomini sono oppressi!”. È che la disabilità è ancora una caratteristica che rende normale venire segregati, esclusi, maltrattati, uccisi, a prescindere da chi sei, a prescindere da altri privilegi che puoi avere, ed è ora di riconoscerlo.
Se vi googlate queste persone trovate le solite dinamiche e le solite nauseanti narrazioni giustificazioniste:
Alberto Petronio (2023)
Massimo Vicentini (2023)
Paolo e Claudio Calledda (2018)
Ben, Max e Olivia Clarence (2014)
[Elena]