Siamo state al memoriale della Rosa Bianca a Monaco di Baviera, dentro l’università Ludwig Maximilian. La Rosa Bianca era un movimento di resistenza nel cuore della Germania nazista. Stampavano volantini contro il regime, che distribuivano di nascosto in tutta la Germania, oltre a scrivere sui muri frasi contro il nazismo. Per questo, sette persone, quasi tutte giovanissime, furono condannate a morte.
Siamo passate nei corridoi da cui Sophie e Hans hanno lanciato i volantini quell’ultima volta fatale che ha portato al loro arresto, e nell’atrio in cui, circondati dai loro volantini caduti, sono stati arrestati e non hanno più fatto ritorno. Attraversare i luoghi che hanno frequentato, in un’università silenziosa e rimbombante – perché era agosto -, è stato veramente emozionante.
Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell, Kurt Huber, Willi Graf e Hans Leipelt.
Le vostre idee, il vostro amore e il vostro coraggio sopravvivono.
Descrizione immagine: Chiara e Elena nell’atrio dell’università Ludwig Maximilian, davanti alla scalinata. Chiara ha i capelli neri, una canottiera azzurra, una minigonna nera e Converse nere. Elena ha i capelli castani, canottiera blu, shorts neri e ballerine nere.





Christoph Probst, bozza per il settimo volantino, inizi del 1943

„MASSENMÖRDER HITLER“ su un muro (“Libertà” e “Hitler assassino di massa”)
Traduzione della didascalia:
Nel corso di tre notti del febbraio 1943, Hans Scholl, Alexander Schmorell e Willi Graf dipingono slogan sulla libertà su muri ed edifici residenziali a Monaco. Il 4 febbraio e di nuovo il 9 febbraio scrivono “libertà” e “abbasso Hitler” a grandi lettere all’ingresso dell’edificio dell’Università. Poi, il 16 febbraio, “Hitler assassino di massa” e una svastica sbarrata appaiono sugli edifici di Marienplatz e del Viktualienmarkt. Gli slogan sono dipinti su una trentina di facciate di edifici in totale.
Dopo il suo arresto, Alexander Schmorell afferma che con quelle azioni “volevano davvero rivolgersi a tutta la popolazione”, cosa che “con la distribuzione di materiale stampato non era stata possibile in quella misura”.







«È una giornata così splendida, piena di sole; e io devo andarmene. Ma quanta gente deve morire di questi tempi sui campi di battaglia, quante giovani vite piene di speranze… Cosa importa che io muoia, se migliaia e migliaia di persone verranno scosse e destate dal nostro agire?»
Sophie Scholl (pronunciata poco prima di morire)