
4 domande che sorgono spontanee sulle Paralimpiadi
Sapevate che se una persona domani diventa non autonoma (per incidente o malattia) e non è ricca/non è circondata da una rete di persone/non vuole dipendere da familiari o partner… il suo unico diritto garantito è vivere in un istituto?
In Italia nel 2021, eh, non nel 1931.
Ogni tanto riemerge dal discorso di qualche politico (a destra e a sinistra) l’idea che i sussidi per le persone disabili siano un costo eccessivo. Un surplus. Un privilegio.
Me: “L’abilismo è strettamente legato al capitalismo e a un
Quando ho fatto l’università triennale è stato un continuo di problemi di accessibilità assurdi.
Ogni due settimane ce n’era una.
Dopo giugno che è il mese del Pride LGBT+, luglio è il mese del Disability Pride.
A volte è difficile far capire cos’è. Che Pride c’è ad essere disabili? mi sento dire, come se fosse un controsenso ovvio.
Una volta a un Pride hanno chiesto a me e a Elena – anzi, alle nostre assistenti – se avevamo bisogno di aiuto per uscire dal corteo e tornare sul marciapiede. Ci abbiamo messo un po’ a capire, perché noi due stavamo procedendo con il corteo, ma loro avevano capito che eravamo finite lì per caso e dovevamo uscire. Avevano già iniziato a dire alla folla di fare largo: evidentemente due persone in carrozzina lì non gli quadravano. “Aah ma state partecipando al Pride? Ah, scusate”.
Lo sapevate che le persone disabili stanno per devastare la natura grazie alla loro incredibile influenza sociale? O almeno è quello che ho letto in questi giorni a proposito della realizzazione di un sentiero fruibile per le persone disabili in Val di Mello, vicino a Sondrio.
Quando ho cominciato il blog, sapevo che a un certo punto sarebbero arrivati i commenti eugenetici.