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Stranezze tipiche dei candidati assistenti – Top list

Metto a cadenza regolare degli annunci su internet per trovare i miei assistenti personali. Le risposte che ricevo sono super varie e ce ne sono alcune che hanno l’effetto di trasformarmi in Ade di Hercules, con tanto di scintille che mi escono dal cranio.

I miei annunci sono molto chiari. Nell’annuncio chiedo già un cv e una lettera di presentazione. Poi mando una spiegazione più approfondita del lavoro a cui segue un questionario con alcune domande specifiche.

Ecco la mia top list delle cose che odio:

1. quelli che si presentano con “Brava, referenziata, italiana”. Ora, passino le prime due, che ci posso pure credere. Anche se, oddio, dirsi “brava” da sola… Vabbè. Ma non me ne frega una cippa che sei italiana. Se pensi di poterlo elencare tra le caratteristiche positive ti sbagli. La nazionalità è una caratteristica neutra. A meno che tu non sia francese. Se sei francese ti assumerò saltando tutte le tappe per poterti sfruttare e fare pratica (scherzo ovviamente. O forse no).

2. quelli che dicono soltanto: “sono disponibile, chiamami”, oppure “mi va bene chiamami”, “potrei fare questo lavoro, chiamami”. Allora carino, non ci siamo capiti. Tu devi essere SCELTO. Devi superare le prove di Harry Potter e la Pietra Filosofale. Non è un lavoro che “ti deve andare bene”: tu devi andare bene a me, in primo luogo. In una ditta di elettrauto scriveresti a quello delle risorse umane solo “Sono disponibile a fare questo lavoro, chiamami”??

3. quelli che, alla mia richiesta di un certo materiale scritto, mi scrivono in tono paternalistico e arrogante: “Elena, credo sia meglio parlare e guardarsi negli occhi per capire se c’è empatia, piuttosto che una sterile e fredda presentazione scritta. Quando ti posso venire a trovare per prendere un caffè?”.

Allora Elena, respira profondamente e conta fino a dieci.

Io ho tante candidature, ti pare che incontro proprio te? E ti pare che se la tua candidatura va bene non ti farò un colloquio prima di assumerti?

Prima di farti entrare in casa mia?

Vuoi bruciare le tappe? Mi dispiace, ti sei bruciato il lavoro.

4. quelli che dicono cose strane sulla disabilità, tipo “Mi piace aiutare le persone che soffrono”, oppure “grazie a Dio io sono sana”, oppure “la disabilità purtroppo è una sfortuna ma con qualcuno vicino si può vivere quasi come tutti gli altri”, oppure “faccio questo lavoro perché far sorridere i disabili mi dà gioia”.

Potrei continuare all’infinito. Di solito questa fauna finisce nel cestino.

5. quelli che dicono “mi piacerebbe assistere sua figlia”. Tiè! Non ho figli.

Aaah, ho capito, dai per scontato che l’annuncio per me l’abbia messo mia madre.

Che. Disagio.

6. quelli che dicono “Sono un infermiere, quindi so già fare questo lavoro”, e anche “il lavoro di infermiere è la mia unica ragione di vita, non vorrei fare altro”. Ehm, non so se hai letto il titolo dell’annuncio: “Assistente personale”. E poi, nell’annuncio: “non è necessario aver avuto esperienze simili”.

Mi è capitato di assumere persone che erano laureate in infermieristica. Purtroppo, spesso avevano un approccio medicalizzante e faticavano più delle altre a rendere conto a me.

Puoi essere un’infermiera e diventare mia assistente, ma non pensando di fare l’infermiera.

In ogni caso, preferisco di gran lunga un background da cuoca, parrucchiera o autista.

7. quelli che saltano le domande del questionario.

Ahahah, ma vi pare che non me ne accorgo? Se il resto del questionario va bene e vi do un colloquio, le domande che avete saltato vi verranno fatte di persona.

8. quelli (in realtà mi è capitato una volta sola) che si lamentano che mando le email visibilmente in serie. Siccome qualcuno mi manda il curriculum e non la presentazione oppure la presentazione ma non il curriculum, nell’email successiva – in cui spiego il lavoro – scrivo sempre questa frase: “ho bisogno di un curriculum e di una presentazione. Se non me li hai già mandati per favore mandameli altrimenti non posso considerare la tua candidatura.” Una ragazza – che aveva fatto una presentazione molto dettagliata e aveva già mandato il curriculum – mi ha fatto una filippica altrettanto dettagliata, dicendo che era ferita dall’impersonalità della mia email. Chissà se dice così a tutte le ditte in cui cerca lavoro!

9. Chi si candida pur non avendo la patente, che è elencata nei requisiti essenziali insieme al buon senso dell’orientamento. Niente da commentare.

10. chi mi scrive solo: “è ancora disponibile il posto di lavoro?”. Dai, fallo lo sforzo di mandare il curriculum e qualche riga su di te. Lo dico per te eh, avrai più chances.

Una volta rispondevo a molte castronerie, adesso non ci perdo più il tempo perché ho capito che – come si suol dire – se non c’è non frigge, e mi dedico invece ad attività più edificanti, tipo aprire cinquanta schede di Wikipedia sul cinema, cercare le proprietà del topinambur o sghignazzare davanti alle vignette di The Awkward Yeti.

Ora vado a rispondere alle candidature, Peace & Love!

[Elena]

Gif di Ade arrabbiato, dal film "Hercules" della Disney
Gif di Ade arrabbiato, dal film “Hercules” della Disney

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