Maria Chiara in un centro commerciale seduta sulla sua sedia con una mano sulla bocca

“Ti stimo”

  • Ti stimo.
  • Ah! Grazie… Ehm…. perché?
  • Perché sei un esempio!
  • Dice?
  • Sì, osservare voi mi fa ricordare quanto siamo piccoli.
  • “Voi” chi?
  • Voi disabili.
  • In che senso?
  • Voi disabili ci fate capire che c’è sempre chi sta peggio di te, e che la vita va apprezzata sempre.
  • Mi spiega come fa a non capire che in questo modo ci sminuisce?
  • Siete speciali!
  • Io non sono speciale.
  • Invece lo sei. Hai una forza straordinaria.
  • No guarda, in realtà ho i muscoli piuttosto debolucci.
  • Ahah, che burlona. Sei sempre pronta ad affrontare tutto con un sorriso. Sei una guerriera.
  • Ma che, sono pacifista.
  • Hai tanto coraggio ad uscire.
  • Perché, sono così impresentabile? Nel senso “Ci vuole un bel coraggio a uscire vestita così!”, è questo che intende?
  • Ma no, è che io se fossi in te mi ucciderei. Ci vuole tanta forza a vivere come fai tu.
  • Ciao, buona giornata.
  • Ti stimo.

N.b. È un’accozzaglia di cose dette davvero, anche se non in un’unica conversazione, a me o ad altre persone disabili.

[Maria Chiara]

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