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Il Figo Abilista

Il Figo Abilista è un esemplare di umano in cui è possibile imbattersi senza preavviso, perché viene lasciato libero di circolare. Una delle prime cose che puoi notare, come il nome suggerisce, è che si tratta di un individuo esteriormente molto apprezzabile. I motivi di figaggine possono essere i più disparati, dipende dall’esemplare in questione e dalle preferenze personali.

Quindi inizi, tuo malgrado, a prestare più attenzione a quello che dice, valutando voce e contenuto.

Se non fosse che, a un certo punto, il Figo Abilista si rivela in tutta la sua depravazione: dice o fa qualcosa per cui appare chiaro che, ahimè, è affetto dal morbo dell’abilismo.

Ogni eventuale interesse precipita fragorosamente, qualsiasi scintilla si estingue e resta solo un vago, amaro apprezzamento estetico che lentamente si affievolisce.

È come quando apri il frigo e ti salta all’occhio un crème caramel, lo prendi ma vedi che è scaduto. O peggio, lo assaggi e poi scopri che è scaduto. Il disgusto diventa il sentimento prevalente.

Chiaramente lo stesso risultato chimico si ottiene quando il Figo è sessista barra transfobico barra omofobo barra razzista eccetera, ma questo è un blog sull’abilismo e quindi la tipologia sopra descritta è stata denominata “Figo Abilista” per sintesi (e campanilismo, sì).

Si stima che il Figo Abilista rappresenti uno spreco netto di poco inferiore al fenomeno di spreco che interessa la plastica.

Cioè, una sequenza di cellule disposte in modo carino e preciso così da formare una parvenza piacevole… Un lavoro completamente inutile. C’è un bug nel sistema. Ahò Darwin, questa come la spieghi? E tu Mendel, perché ti sei fermato ad analizzare piselli verdi rugosi?

[Elena]

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