Nessun “progetto solidale”. Nessuna danza terapeutica, o “danzaterapia” (avete notato che per chi è disabile è tutto una “terapia”? Sport-terapia, musicoterapia, teatroterapia, c’è anche la cinematerapia). Nessun “beneficio della danza sulle persone disabili”.
Solo ballerini disabili e non disabili insieme che si prendono la parola a livello artistico (e anche politico). Solo artisti disabili e non e di un’ampia range di età, a (ri)prova del fatto che una varietà di corpi porta a un risultato più bello.
Dovrebbe essere una cosa normale, ma è una rarità perché l’arte è ancora troppo spesso inaccessibile, a tutti i livelli.
Festival Oriente Occidente, 05/09/2019