Quello in cui diciamo che le persone disabili non devono essere… bo…
…Ammazzate?
Facciamo che oggi non facciamo nessun discorso teorico e andiamo nella pratica.
Condividiamo la raccolta fondi di una ragazza che conosciamo.

Annah vive in Kentucky, usa una carrozzina elettrica ed è in ospedale per un’infezione respiratoria. Normalmente ha assistenti a casa, ma siccome è in ospedale (quindi, in teoria, già assistita 🙄) le hanno tagliato i fondi per i suoi assistenti.
Annah ha bisogno di assistenza per praticamente ogni cosa. Ma in particolare ha bisogno di aiuto per usare un apparecchio che le permette di tossire (e quindi liberare le vie aeree, sai com’è, infezione respiratoria…)
Gli infermieri non possono stare lì ad aiutarla. Quindi senza assistenti Annah non può tossire e rischia di soffocare. L’unica opzione è pagare gli assistenti di tasca sua, da qui la raccolta fondi.
Aiutiamola! Noi abbiamo donato, vi mettiamo tutti i modi per donare alla fine del post e nelle storie.
Questo è uno dei tantissimi casi di abilismo medico: tagliare l’assistenza fondamentale, non curare le persone disabili.
Di seguito la traduzione del testo che Annah ha scritto su Gofundme
“Ciao a tutti. Il mio nome è Annah. Mamma di Charlie, due anni, un bimbo coi capelli rossi che mi manca tantissimo.
La maggior parte delle persone può andare all’ospedale per stare meglio.
La maggior parte delle persone può tossire per conto suo e riesce a stare meglio con un piccolo aiuto da parte di infermieri, dottori, medicine e ossigeno. Ma la mia esperienza personale è che lo 0% degli ospedali hanno un buon training nell’usare l’apparecchio per la tosse e anche se lo hanno non possono semplicemente stare con te e aiutarti a tossire quando il tuo corpo ne ha bisogno, perché ci sono altri pazienti. Quindi cosa succede?
Tra il passaggio di un infermiere e un altro (4 ore) ti viene detto di provare a dormire. Mentre i batteri vengono trattati, il muco aumenta nel tuo petto ed è sempre più difficile buttarlo fuori.
A casa, per tossire, faccio con l’assistenza personale. Ma lo Stato mi ha bloccato i fondi per l’assistenza perché ero in ospedale dove è prevista “assistenza completa”. E io cosa faccio a questo punto?
Il mio ragazzo ha fatto domanda per l’aspettativa per un familiare che sta male e gli è stata negata perché non siamo legalmente sposati.
I miei assistenti personali, se non li faccio lavorare, dovranno trovarsi altri lavori. La mia bravissima infermiera perderà l’assicurazione sulla salute a causa di questa situazione, e dovrò risarcirla io. Per non parlare del fatto che io e David abbiamo un bambino di 2 anni e non andiamo a lavorare ormai da più di due settimane. Chiediamo supporto economico, perché tornerò a casa prima se c’è gente qualificata per aiutarmi a tossire che può stare qui con me tutta la notte. “
Per donare
GoFundMe: https://gofund.me/6283e82e
PayPal: annah.mobus552@topper.wku.edu
Venmo: annahbanana