#StorieDiAbilismo (1)

Ci scrivono:

Buongiorno ragazze. Vi scrivo per raccontarvi una delle mie tante esperienze di abilismo, almeno io l’ho vissuta così. Sono una ragazza di 23 anni, e sono non vedente dalla nascita. Una delle mie più grandi passioni sono i concerti, la musica live. Penso che voi conosciate bene quanto me le trafile che bisogna fare per accedere ai posti per i disabili agli eventi, e quanti pochi posti vengano a noi riservati. Fare questa trafila piena di email, a volte senza risposta, mi aveva stancata, come mi aveva stancata il fatto che qualcuno dovesse scegliere il posto che io dovessi occupare ad un concerto. Per queste due ragioni, ma anche perché i posti per i disabili sono davvero pochi, e mi sembrava più giusto lasciarli a persone con disabilità più difficoltose della mia, dal punto di vista della mobilità, ho iniziato ad acquistare i biglietti destinati ai normodotati. Inizialmente acquistavo solo posti seduti, poi ho voluto fare l’esperienza del parterre. Il mio primo parterre è stato abbastanza tranquillo, la sicurezza della venue mi ha fatto entrare dall’ingresso per i disabili per evitare la calca, dentro qualche spintone, ma tutto nella norma. Contenta dell’esperienza, e consapevole di poter affrontare il parterre, ne ho acquistato un altro, ma stavolta è stato il delirio. Io e la mia accompagnatrice siamo sempre entrate dall’ingresso per i disabili, dietro indicazioni della sicurezza, ovviamente essendo entrate un minuto prima eravamo davanti. Quando le persone sono entrate e ci hanno visto lì, hanno iniziato a urlare davanti a tutti frasi come: “da quando è che i disabili stanno nel parterre”, “tanto se restano qui si sentono male”, “se non li mandate via li mandiamo via noi”, in più la ragazza affianco a me cercava di spingermi indietro tutto il tempo. Sul momento ero così nervosa e non sono riuscita a dire nulla. Io non so se sia rispettoso dire certe cose ad una persona che ha fatto valere un suo diritto entrando da un ingresso dedicato un minuto prima. Quando ho raccontato l’accaduto sui social, non immaginate quanti commenti di persone che dicevano che la sicurezza della venue ha sbagliato, che io non dovevo stare nel parterre, che non dovevo entrare dall’ingresso dei disabili ma fare la fila come tutti. Come se io non avessi il cervello per valutare i rischi e cosa posso o meno fare, dovevano deciderlo loro o la sicurezza della venue. Dopo questo episodio i parterre li compro ancora, ma non vi nascondo che ho sempre l’ansia che succeda tutto daccapo.

Descrizione immagine: la scritta
«Quando le persone ci hanno visto lì, hanno iniziato a urlare frasi come “Da quand’è che i disabili stanno nel parterre?!”, “Se non li mandate via li mandiamo via noi!”»
(grafica blu con riquadro bianco)

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