Il Disability pride per me è essere contenta di chi sono in un mondo che mi dice costantemente che non dovrei.
È non odiare la mia vita e non guardare dall’alto in basso quella delle altre persone disabili in una società che ci vede come una tragedia, ci ricorda regolarmente che vorrebbe che non esistessimo e ci disumanizza.
È non sforzarsi di “superare” la mia disabilità (cosa vuol dire, poi??) e sembrare il “meno disabile” possibile allo scopo di mettere a loro agio le persone non disabili.
È rifiutarsi di accettare meno di quello di cui ho bisogno, non scusarsi per il nostro diritto di accedere alla società, non scusarsi di prendere spazio.
Il Disability pride è sapere che non sono sola, perché c’è una community di persone incredibili, brillanti, solidali e che non chiedono i diritti “per favore” insieme a cui crescere, lottare e festeggiare.
Ed è non dimenticarsi di tutti quelli che sono venuti prima, che in tempi più difficili ci hanno spianato la strada.
È essere consapevole che la disabilità arricchisce la mia prospettiva: essere disabile ti apre gli occhi a un sacco di marginalizzazione e alle strutture di potere, nel bene e nel male.
Il Disability pride è essere fiera di essere disabile in una società in cui questa idea viene accolta con ampio scetticismo.
Luglio è il mese del Disability pride!
Happy Disability Pride Month!
[Maria Chiara]