foto in bianco e nero di membri di ADAPT, tra cui Wade Blank, a una protesta per l'accessibilità degli autobus. Ci sono varie persone in carrozzina e alcune in piedi tra cui un poliziotto di spalle. Le persone disabili hanno dei cartelli di protesta.

Wade Blank e il movimento per la liberazione delle persone disabili

Negli anni Settanta in Colorado c’era un certo Wade Blank, un uomo non disabile che andò a lavorare come operatore in una struttura residenziale dove vivevano delle persone disabili.

“Vivevano” è un parolone, perché nella struttura residenziale le persone non autosufficienti subivano abusi e venivano derubati del loro pocket money da parte di alcuni operatori, e avevano i letti infestati da insetti. Erano in pratica prigionieri e torturati. Wade, da persona decente, protestò con la direzione e si alleò con i residenti. Introdusse animali domestici, sigarette e musica nella struttura, che erano tutte cose vietate; aiutò i residenti ad uscire per concerti e eventi.

Fu licenziato.

Ma ormai a Wade e ai residenti era saltata la mosca al naso. Wade aveva una certa esperienza con i movimenti per i diritti civili e aveva protestato insieme a Martin Luther King. Fece pressione al governo perché i fondi per la struttura venissero diretti invece all’assistenza autogestita: ci riuscì, e un po’ così e un po’ con l’aiuto di persone volontarie, le persone disabili poterono uscire da quel buco dove l’unica cosa all’orizzonte era la morte. Si trasferirono in appartamenti, prima condivisi tra loro, per condividere l’assistenza; poi, man mano che con più attivismo arrivavano più fondi, appartamenti singoli o con chi pareva a loro.

Liberi dalla struttura e finalmente in grado di fare quello che volevano, queste persone disabili si trovarono davanti al problemino che, ops, i bus non erano accessibili.

Fanno causa alla ditta di autobus ma la pratica si incaglia. Allora il 5 e 6 luglio 1978 – per fare pressione – diciannove persone liberate dalla struttura (la “Gang of Nineteen”) occupano un incrocio trafficatissimo bloccando gli autobus. Casino generale. La polizia non vuole fare la parte di “quelli cattivi” arrestando delle persone disabili: tentenna, mordicchiandosi le unghie, per un po’. Poi arresta gli assistenti (non disabili).

Furboni! Le persone disabili fanno causa per non essere stati considerati cittadini “arrestabili” e soggetti dietro a un movimento per i diritti civili. Vincono.

Continuano a fare attivismo. Da questo gruppo nasce ADAPT, un movimento nazionale che ancora oggi opera negli Stati Uniti, lottando per la deistituzionalizzazione, l’assistenza e l’accessibilità e contro la tortura e l’eugenetica. In questi giorni stanno protestando per l’omicidio di Michael Hickson.

[Elena]

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