(Perché c’è una puntata di Muschio Selvaggio con Fedez, Luis Sal e Emanuel Cosmin Stoica che confonde le idee)
La puntata 104 del podcast Muschio Selvaggio ha diffuso varie idee nocive e semplicemente non vere sulla disabilità e sulle persone disabili in Italia. Ho sentito la necessità di scrivere questo post perché informazioni del genere vanno contrastate.
Procedo così, vi presento alcuni concetti estrapolati dalla puntata e vi dico perché non sono veri (anche se potrebbero sembrarlo): sono dei veri e propri miti, molto diffusi, sulla disabilità.
🔴 Siamo tutti disabili in qualcosa
“Tutti siamo diversamente abili in qualcosa. Ad esempio un ragazzino non bravo in matematica”
✅ Ognuno ha dei talenti e delle cose in cui riesce meno. Ok. Ma chi non è bravo in matematica non c’entra niente con chi subisce l’oppressione sistemica che è l’abilismo. Soprattutto, non ci dovrebbe essere bisogno di dire “siamo tutti un po’ disabili” per riconoscere che le persone disabili sono “come noi” 🙄
No, solo alcune persone sono disabili ma, notizia shock, chi non è disabile può comunque provare vicinanza ed empatia per la loro esperienza.
🔴 Essere disabile ha dei vantaggi: i sussidi economici permettono di mantenersi, pagare l’affitto
“L’80% degli italiani prende meno di quanto prendo io in sussidi” “La pensione è aumentata a dismisura”
✅ Con cose come la pensione (290 €), che se guadagni anche pochissimo non hai più, l’assegno di accompagnamento per chi è anche non autosufficiente (525 €) e progetti sparsi e insufficienti tipo la Vita Indipendente le persone con disabilità impattanti non vivono bene in Italia, in nessuna regione.
Le persone sono letteralmente chiuse in casa per la mancanza di fondi per l’assistenza, alcune non riescono minimamente a pagarsi i farmaci. La disabilità è un fattore di impoverimento. Una casa accessibile costa di più, gli ausili (vitali) non sono sempre passati dallo Stato, muoversi e viaggiare costa di più per motivi di accessibilità, l’assistenza personale costa. TUTTE le numerose persone italiane con disabilità impattanti che conosco hanno problemi enormi a pagarsi l’assistenza.
🔴 Le persone disabili si dividono in chi accetta la disabilità e la vede come una fortuna, e chi invece è incazzato
✅ Aaaah, la bellezza del bianco e nero. Tutto così semplice.
Questa non la commento nemmeno in modo articolato, dai. Solo qualche parola chiave. Appiattimento. Deumanizzazione. Focus sulla condizione medica individuale e deresponsabilizzazione della società.
🔴 “Disabile” si può usare come insulto o per sminuire: significa che si è talmente simpatici e fighi che si scherza addirittura sulla disabilità, accipicchia!
Esempio tra i tanti della puntata: “I francesi sono delle merde”.
“… I disabili d’Europa”
In tutta la puntata viene avallata questa cosa.
✅ Cioè, fa ridere?
In effetti, è tipico che le persone oppresse facciano un’ironia auto denigratoria. Chiediamoci perché alle persone non disabili piacciono tanto le persone disabili che si auto denigrano.
Ah, comunque, notiziona: ci sono tanti modi per fare autoironia senza autodenigrare se stessi e la propria categoria.
🔴 “Un badante ti costa sui 1600 al mese”
✅ Ok, uno solo. Qui approfitto per chiarire che di assistenti (perché badante non si può sentire) ce ne vogliono 4 o 5 a rotazione se non sei autosufficiente. Altrimenti che fai, convivi con lo stesso assistente 24 ore su 24? Quindi siamo sui 5000 € al mese, è importante dirlo e non viene detto abbastanza.
🔴 Ci sono dei vantaggi nella discriminazione
“A volte può succedere che un professore ti dia un vantaggio in più all’esame”
✅ Ouuf. In ogni oppressione ci sono dei finti “vantaggi”. Le donne non vanno in guerra e l’uomo sì, e tutte quelle fregnacce lì. Se poi ci piace ricevere “aiutini” dai prof perché siamo visti come persone con qualcosa in meno, oh, ognuno ha i suoi gusti.
Ma comunque, chiariamo: ricevere trattamenti preferenziali a scuola non è affatto un’esperienza comune tra le persone disabili, anche se molti lo pensano. È più un mito (e spesso un timore delle persone disabili). Di gran lunga più spesso, invece, capita il prof stronzo che “ti tratto uguale agli altri, non puoi pretendere un trattamento extra”, ed è un modo per negarti gli accomodamenti che ti servono (cose accessibili, tempo in più).
🔴 Gli studenti disabili italiani non hanno nessun problema ad andare in gita
“A volte escono articoli, e secondo me vengono anche fatti apposta alcune volte, ‘il disabile non è andato in gita’” “Perché si parla solo di quando il disabile resta in classe e non quando succede l’opposto?”
✅ I problemi ad andare in gita sono frequentissimi. Le gite sono spesso organizzate in modo inaccessibile (trasporto, edifici). In quanto attività extrascolastiche, non viene garantito l’assistente. È uno spianto, più volte sì che no, e a volte lo studente disabile viene direttamente escluso.
Tra l’altro, perché lo studente disabile dovrebbe andare sul giornale quando VA in gita? Quanto viene dipinto come “extra”?
🔴 Ai politici italiani interessa il voto delle persone disabili
“Ci si ricorda dei disabili solo in campagna elettorale. Ci si ricorda di loro perché possono votare; infatti mettono i disabili in condizione di poter votare in qualsiasi modo, anche da casa volendo!”
✅ Nessuna delle due cose è vera.
Nei programmi elettorali, e questo è abbastanza trasversale ai vari partiti, sulla disabilità ci sono sempre poche righe striminzite e vaghe.
Sulla questione del diritto al voto, da dove comincio? Molti seggi sono inaccessibili. Chi non riesce a fare la X su carta (chi non muove le mani, ciechi…) è costretto a far sapere il proprio voto a qualcun altro perché il voto telematico è ancora un miraggio, e ne ho dette solo alcune. Senza contare gli operatori abilisti al seggio che magari ti fanno problemi per farti aiutare dall’accompagnatore. Votare è difficilissimo per un sacco di persone.
P.S.: Non ha senso accanirsi contro la singola persona disabile che dice queste cose. Troppo semplice prendersela con chi vive l’oppressione e assorbe certe idee dannose, senza pensare a perché queste idee ottengono consenso, a perché viene data esposizione a questa concezione della disabilità.
È un problema strutturale e ha in primo luogo come responsabili le persone non disabili.
[M. Chiara]