Il fatto è che a me l’inverno piace.
E non è che mi piacciano in particolare le feste, le lucette, carnevale, no, mi piace proprio l’inverno nudo e crudo. I paesaggi brulli che urlano dramma! dramma!, i rami appuntiti, i suoni netti, l’aria trasparente. D’inverno è tutto nitido, chiaro, essenziale. Mi piace il cielo bianco, l’aria frizzante sulla faccia, e soprattutto, soprattutto, l’odore dell’aria invernale. Mi piace anche tantissimo la pioggia. Nell’800 sarei quella che esce col temporalone, si becca il tifo e la deve riportare Brandon a casa in braccio. E nel caso ve lo chiedeste, sì, mi piace anche Turner.
Amo l’inverno. Ma lo vivo malissimo.
A ottobre mi assale un senso di soffocamento, perché so che sta arrivando la stagione in cui mi devo organizzare per non soffrire il freddo.
Viviamo in una società in cui è normale che i luoghi non siano accessibili. Quindi d’inverno se usi una carrozzina ti ritrovi a fare un giro in centro e a non poter entrare in nessun negozio per scaldarti un attimo. Ti ritrovi a guardare in anticipo su Street View gli ingressi per evitare di fare la lunga transazione bancaria sul marciapiede al freddo. Ti ritrovi sotto la pioggia senza un buco in cui ripararti perché tutto ha gli scalini. Ti ritrovi a stremolire di freddo mentre l’eventuale bipede che ti accompagna fa una commissione per te dentro la pasticceria, e tu dietro il vetro della porta tipo un orfano di Dickens. Che succede anche d’estate, ma almeno d’estate non stai lì a esalare nuvolette di vapore.
Non è niente rispetto a quello che vivono le persone senza casa, però ovviamente mi girano lo stesso.
Quando vivevo a Londra era decisamente più freddo e c’era un vento impestato, ma non soffrivo tanto il freddo. Perché, in centro ma non solo, ogni tre metri c’era un luogo senza scalini in cui rifugiarsi due minuti, fare il pieno di calore e uscire di nuovo. In Italia resto al freddo, ed è un fatto tanto semplice quanto desolante.
[Elena]
Descrizione immagine: primo piano di Elena: ha i capelli castani lunghi e lisci e indossa un maglione verde scuro. Dietro di lei, un mobile con due candele e uno specchio