#StorieDiAbilismo (10)

Ci scrivono:

Ciao, sono una ragazza non vedente. Vi scrivo per raccontarvi esperienze di abilismo che risalgono alla mia adolescenza, nello specifico al mondo della scuola, con la speranza di risparmiare a qualcuno ciò che ho passato io.
Purtroppo la mia classe del liceo non brillava per sensibilità ed empatia, facendomi così passare cinque anni di inferno. A scuola ho sempre avuto ottimi voti, e non immaginate quante volte mi sia sentita dire dietro, dalle mie compagne di classe, che prendevo buoni voti solo perché la mia prof di sostegno mi aiutava nelle verifiche scritte, nel senso che mi suggeriva le soluzioni. Lo dicevano pur vedendo che alle interrogazioni orali andavo bene, e lì ero sola, senza insegnante di sostegno. Non vi sto a raccontare le volte che mi prendevo il tempo aggiuntivo che mi spetta di diritto per le verifiche scritte, e le mie compagne di classe dicevano ai prof che non era giusto che io avessi del tempo in più, che era per questo che io prendevo voti alti e loro, nella maggioranza dei casi, insufficienze. Spesso i prof per non sentirle diminuivano il tempo aggiuntivo. O potrei raccontarvi di quella volta che volevamo organizzare una giornata a Napoli con la classe, e alcune mie compagne hanno iniziato a dire: “Ma come la portiamo?” “Poi dobbiamo prendere la metro, bisogna correre, lei come fa a prenderla?” “Vogliamo andare in spiaggia, lei come fa a stare in acqua?”

Descrizione immagine: la scritta “La mia classe del liceo mi ha fatto passare cinque anni di inferno” e l’hashtag #StorieDiAbilismo. Grafica blu con riquadro bianco

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