Estate, tempo di concerti, fiere, festival… insomma, di folle di persone. Bellissimo, ma in quanto persona con una disabilità visibile in una società terribilmente abilista ho un sacco di occhi puntati addosso, in un disorientante mix di curiosità, fastidio, pena e sguardi fissi. E poi ci sono anche dei sorrisi a ribilanciare un po’. Questa è spesso la mia esperienza dello stare in pubblico, soprattutto nelle piccole città.
Ogni tanto mi prende la frustrazione al ricordare che se ancora la gente fissa e commenta ad alta voce le persone disabili che vede in giro abbiamo un serissimo problema di visibilità e partecipazione sociale delle persone disabili a causa delle discriminazioni nell’accesso agli spazi.
Comunque niente, io la gestisco così.
Voi come la gestite?
[Elena]
Vignetta tratta da “Che brava che sei – 8 storie di abilismo quotidiano”, Laterza
Illustrazione di Claudia Flandoli
Descrizione immagine:
Vignetta 1) “È strano quando cammino per strada e molti mi fissano”
Elena passeggia distesa sulla sua carrozzina elettrica e varie persone la guardano o si voltano per guardarla.
Vignetta 2) “Ma poi penso… che guardino!”
Elena sfila sorridendo su una passerella illuminata da una luce a occhio di bue, osservata da un pubblico.