Elena a figura intera. Indossa una camicia bianca a maniche corte, una minigonna nera, collant bordeaux e ballerine nere, e sorride

“Non vedere la disabilità”

A volte le persone non disabili si vantano di “non vedere la disabilità”, intendendo che – secondo loro – si comporterebbero in modo “normale” con una persona disabile. (Silenzio imbarazzato per l’autocelebrazione.) Un po’ come I don’t see color, insomma.
Alcune persone disabili dicono che, con certe persone, “la disabilità scompare”, intendendo, di nuovo, che queste si comportano in modo normale. Ovviamente qui il concetto è comprensibile: se non si conosce il concetto di abilismo è più semplice “dare la colpa” alla disabilità. Dipingere cioè la disabilità come il problema che ti renderebbe indesiderabile e inavvicinabile, quando invece è l’abilismo – come sempre – il problema.
Sono frasi parecchio problematiche.
Non voglio che la mia disabilità venga invisibilizzata, sono fierissima della mia identità di persona disabile.
È anche per questo che personalmente uso “persona disabile” e non “persona con disabilità”: perché voglio l’aggettivo bello attaccato, voglio che stia lì, senza essere separato da “con” come se fosse solo una cosa in più, aggiunta in un secondo momento.
Io voglio che la mia disabilità sia visibile, voglio che sia grossa e rumorosa. Anche perché se i miei amici non disabili, la mia famiglia, le persone che mi stanno vicino non vedessero la mia disabilità succederebbero un sacco di cose spiacevoli. Non sarebbero attenti a scegliere posti accessibili, non potrei parlare in modo logorroico delle vittorie dell’attivismo per i diritti delle persone disabili, non mi sentirei libera di lamentarmi delle eventuali molestie ricevute quel giorno da estranei che mi invadono lo spazio personale, o semplicemente ridere di certa stramba fauna che risponde ai miei annunci per assistente personale.
Per non parlare di quegli amici/parenti che hanno un posto speciale nel mio stomac… ehm cioè, nel mio cuore, quelli che si tengono in casa le cannucce per me.
Voglio che sia l’abilismo a scomparire. Voglio accomodamenti, non cancellazione della mia identità.
Quello che davvero mi serve è poter essere disabile senza rotture, certo non che mi si dica – ad esempio – che sono “così competente” che la mia disabilità “sembra scomparire”. 🙄🤮

[Elena]

(Questo post era originariamente su Instagram, andate lì se volete leggere post che non abbiamo pubblicato qui e su Facebook, invettive contro il capitalismo ma anche tutto quello che ci viene in mente)

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