Abbiamo fatto questa domanda nelle stories di Instagram.
Un sacco, un sacco di persone viaggerebbero di più. Viaggi on the road senza pianificare dove saranno gli hotel accessibili per pernottare; prenotazione di vacanze all’ultimo minuto; viaggi in aereo senza doversi preoccupare della carrozzina danneggiata in stiva; viaggi in treno e non dover prenotare in anticipo (senza garanzia di successo, poi). Ci sarebbe un enorme risparmio di tempo e di energie.
I viaggi sono solo un esempio molto frequente per una mancanza di libertà di movimento di fondo. Se non ci fosse l’abilismo, le persone uscirebbero più spesso e più spesso da sole, perché i ristoranti, le case di amici e partner e gli spazi pubblici in generale sarebbero accessibili. Non ci sarebbero stress e ansia per ogni spostamento reso difficoltoso, per ogni barriera. Teatro e concerti non sarebbero più accompagnati dalla certezza di avere un servizio scadente, e quindi tornerebbero a essere qualcosa di piacevole.
Senza abilismo tante persone si trasferirebbero per vivere da sole o coi partner, con l’assistenza o i farmaci assicurati. Starebbero in case accessibili (nella nostra società costosissime) con la possibilità di spostarsi come vogliono, in carrozzina, coi mezzi o con la propria auto – perché sarebbe tutto accessibile e perché un’auto accessibile non sarebbe costosa come lo è adesso.
Senza abilismo, le persone potrebbero finire gli studi e fare carriera, senza gli ostacoli sociali, l’esclusione, le basse aspettative.
Non ci sarebbero film con personaggi disabili in retoriche dannose.
Le persone parlerebbero delle proprie disabilità e malattie senza incontrare stigma.
Non verrebbero tacciate come “pigre” o “esagerate” da insegnanti, fisioterapisti e conoscenti. Non sentirebbero la pressione ad essere perfetti. Non si preoccuperebbero di avere comportamenti e movimenti che non incontrano lo “standard”.
Non avrebbero paura di prendere il Covid e non essere curate perché le vite delle persone disabili valgono meno.
Non avrebbero paura di non avere abbastanza assistenza per sopravvivere e di altre scelte politiche letali.