Vuol dire minimo 14 ore di viaggio, ma è quello che stiamo facendo in questi giorni per andare alla laurea di Elena. Da Senigallia (AN) a Milano in auto, da Milano a Parigi in treno e da Parigi a Londra di nuovo in treno.
Non stiamo usando l’aereo perché è un mezzo di trasporto ostile alle carrozzine, e in particolare alle carrozzine elettriche (oltre che ad altri tipi di disabilità). Gli articoli di giornale che riportano episodi di discriminazione, tra cui la distruzione di carrozzine, si trovano in numero spropositato su internet (nei commenti trovate i link per vederne alcuni, trovate anche cose successe a noi).
Per fortuna ci piace molto viaggiare in treno, anche se nella tratta Milano Parigi non c’è un cesso accessibile. Ma la realtà dei fatti è che non abbiamo scelta. Viviamo in una società in cui prendere l’aereo per una persona disabile porta il rischio concreto di essere minimizzati, lasciati ad aspettare ore e ore, lasciati a terra, costretti a fare sacrifici pesantissimi sul proprio benessere o vedere il proprio ausilio – essenziale e costosissimo – reso inutilizzabile.
Ci consoliamo pensando che almeno il treno inquina meno, e soprattutto al cibo sull’Eurostar di domani.