Dato che usiamo delle carrozzine elettriche, non siamo esattamente una tipologia di viaggiatrici accolte ovunque senza problemi. Quando viaggiamo, il fatto che viviamo in una società che esclude certe persone si nota parecchio. Quando viaggiamo insieme, la cosa si fa ancora più evidente.
La difficoltà di viaggiare d’inverno (quindi, ad esempio, con più valigie) e in piena pandemia si somma ad altri tipi di difficoltà: è impossibile, se sei disabile, prenotare il TGV a distanza (!). Solo se sei disabile, devi fare i biglietti in una stazione da cui parte il TGV.
E il bagno del TGV non è accessibile alle persone in carrozzina. Quale migliore segnale, in una tratta da sette ore, che non siamo esattamente le benvenute come viaggiatrici? 😅
Sull’Eurostar ci hanno detto che due persone in carrozzina in una sola carrozza non possono stare, e che ci hanno fatto “un favore” a farci salire.
E l’ascensore di un hotel era troppo piccolo, quindi ad ogni salita e discesa dovevamo sollevare una parte della carrozzina per poterci stare.
Ma è andata, tra la neve del sud della Francia e cinquemila tamponi, tra le luci natalizie di Southbank e cibo a non finire (che non vedete perché chi ha tempo di fotografare il cibo?), tra i treni ad alta velocità e i bus accessibili di Parigi.
Londra è sempre fantastica, abbiamo incontrato vecchi e nuovi amici e ci è venuta un po’ di nostalgia di una città dove ci è spesso più facile, da persone in carrozzina, vivere e spostarci.








