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“Anche le persone disabili possono essere stronze!”

Bocelli ha detto una porcheria (che non ha rispettato il lockdown e che secondo lui la questione Covid è stata ingigantita ed esagerata).

A volte, quando una persona disabile conosciuta dice qualcosa che ha effetti negativi, viene commentata una cosa come: “Questo dimostra finalmente a chi è abilista che anche se sei disabile puoi dire delle stronzate. Che le persone disabili non sono angioletti e possono anche dire cose dannose”.

A questo proposito, condividiamo un post di Instagram di qualche mese fa in cui spieghiamo perché siamo a disagio con questo tipo di narrazione:

“Anche le persone disabili possono essere stronze!”

Da un po’ di anni ogni tanto leggo questa frase quando si parla di disabilità e pregiudizi. È una frase che ci tiene a ricordare una cosa tipo: noi persone disabili non siamo angioletti, anzi qualcuno di noi può anche essere stronzo. Questo perché “siamo prima di tutto persone, persone come tutti”. So benissimo che in parecchi ci svalutano e ci sottovalutano, questo è un fatto: ma a me sembra svilente dover dire “ehi, guarda che siamo persone!” Quindi mi chiedo quanto giochi a nostro favore ricordare a tutti che “possiamo anche essere stronzi”. Mi chiedo se sia una strategia vincente quella di specificare che “siamo persone”, o se invece il fatto stesso di dirlo non ci ponga già, in qualche modo, su un gradino più in basso. Stiamo davvero difendendo il fatto che siamo umani? Cioè, siccome ci sono alcune persone non disabili che quando vedono qualcuno disabile gli esplode il cervello e pensano “poverino”, allora io dovrei adeguarmi e accompagnarli per la mano passo per passo dicendogli che anche chi è disabile può essere stronzo?

Credo sia necessario – come community di persone disabili – puntare un po’ più in alto come narrazione. Cercare di alzare l’asticella e non umiliarci dicendo una cosa così scontata.

Ma poi, ci interessa davvero l’opinione di chi dovesse credere che non siamo persone?

****In foto, io che penso intensamente a un modo per dimostrare ai non disabili che sono una persona

[M. Chiara]

Descrizione immagine: testa e spalle di M. Chiara in pigiama bianco e grigio che pensa con gli occhi bassi e un dito sulle labbra. È distesa su un letto azzurro e ha i capelli corti neri

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