foto in bianco e nero di quattro persone in carrozzine elettriche e manuali davanti a un autobus. Ognuno di loro tiene un cartello: "It's illegal and a dog of a policy", "Lift not lies", "Freedom rider", e "Buses are for everyone".

Sul bloccare gli autobus per protesta

Ketty Giansiracusa ha bloccato un tram perché era inaccessibile, la scorsa settimana, a Roma. E ATAC, l’agenzia di trasporti, l’ha denunciata, capito? Ha denunciato Ketty che stava protestando per i diritti delle persone disabili, una categoria in cui ogni giorno moltissimi devono barcamenarsi senza poter fare affidamento sul trasporto pubblico: una cosa che ancora passa per normale.

In foto, vedete Ketty che blocca il mezz…

Ah no, aspè, mica è Ketty questa! Abbiamo sbagliato foto mi sa… Che dicono in regia?! Regiaaa!

Ok, scusate, questa è una foto degli anni settanta scattata dal fotografo Tom Olin, ritrae degli attivisti americani in carrozzina che bloccano un autobus.

Indovinate com’è finita? Indovinate se adesso i mezzi pubblici sono in larga parte accessibili negli Stati Uniti? (Dipende da Stato a Stato, sì, c’è ancora del lavoro da fare, più che altro per quanto riguarda la metropolitana).

Indovinate se le proteste in loco con atti di disobbedienza civile sono state fondamentali nell’assicurare dei diritti che altrimenti non ci si sarebbe sentiti in obbligo di rispettare?

Indovinate che cosa succederebbe se tante persone disabili bloccassero i vostri pulciosi tram, autobus, servizi inaccessibili?

ATAC mi sa che hai fatto una stronzata.

[Elena]

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